Crioterapia per la pelle in dermatologia
Che cos'è la crioterapia per la pelle? Per crioterapia dermatologica s'intende il trattamento di lesioni cutanee, o per schiarire macchie del viso, e mucose attraverso il congelamento dei tessuti del derma. A tal fine, nella prima metà del secolo è stata utilizzata la neve carbonica come ghiaccio secco o mescolata con acetone, con effetti dermocorrettivi o per il trattamento di lesioni verrucose o nodulari. Negli anni '60. con la disponibilità di sonde ad azoto liquido e di strumenti di monitoraggio, nasceva la moderna criochirurgia, che si è grandemente sviluppata negli ultimi decenni con tecniche e strumenti peculiari, che consentono un vero congelamento dei tessuti controllato. Oggi, anche se alcuni strumenti utilizzano il protossido d'azoto, l'azoto liquido resta il criogeno preferito dal dermatologo, per la sua semplicità applicativa, per la sua versatilità e perché è l'unico che consenta un'adeguata crionecrosi dei tumori cutanei
Come funziona la crioterapia:
Il freddo provoca la necrosi cellulare attraverso una sequenza di meccanismi che si riassumono:
1) formazione di cristalli di ghiaccio intracellulare che provocano la lisi meccanica della cellula
2) anomala concentrazione degli elettroliti cellulari con conseguenti alterazioni irreversibili del ph della pelle
3) formazione di cristalli di ghiaccio negli spazi extracellulari, con aumento del gradiente osmotico e richiamo di acqua dalla cellula, che finisce collassata:
4) shock termico con alterazioni delle lipoproteine cellulari.
Le alterazioni circolatorie locali completano la necrosi distrettuale. Infatti, quando la temperatura locale scende a -50 °C si realizzano fenomeni di stasi, trombosi venosa e capillare tessutale.
L'entità della crionecrosi, nonché quella delle alterazioni vasali dipendono da molti fattori come:
1) tempo di congelamento
2) tempo di disgelo
3) ampiezza dell'alone di gelo perilesionale
4) durata dell'esposizione delle cellule a temperature inferiori al punto di gelo:
5) temperature minime raggiunte nel tessuto bersaglio.
È stato dimostrato che un congelamento rapido favorisce la formazione del ghiaccio intracellulare, mentre un congelamento lento promuove quella del ghiaccio extracellulare.
Il dermatologo quindi grazie all' azione dell'azoto liquidi andrà a bruciare i vostri inestetismi che andranno subito in necrosi formando una crosticina che in breve tempo cadrà. E bene non prendere il sole sulla parte esposta per almeno un mese.
Come funziona la crioterapia:
Il freddo provoca la necrosi cellulare attraverso una sequenza di meccanismi che si riassumono:
1) formazione di cristalli di ghiaccio intracellulare che provocano la lisi meccanica della cellula
2) anomala concentrazione degli elettroliti cellulari con conseguenti alterazioni irreversibili del ph della pelle
3) formazione di cristalli di ghiaccio negli spazi extracellulari, con aumento del gradiente osmotico e richiamo di acqua dalla cellula, che finisce collassata:
4) shock termico con alterazioni delle lipoproteine cellulari.
Le alterazioni circolatorie locali completano la necrosi distrettuale. Infatti, quando la temperatura locale scende a -50 °C si realizzano fenomeni di stasi, trombosi venosa e capillare tessutale.
L'entità della crionecrosi, nonché quella delle alterazioni vasali dipendono da molti fattori come:
1) tempo di congelamento
2) tempo di disgelo
3) ampiezza dell'alone di gelo perilesionale
4) durata dell'esposizione delle cellule a temperature inferiori al punto di gelo:
5) temperature minime raggiunte nel tessuto bersaglio.
È stato dimostrato che un congelamento rapido favorisce la formazione del ghiaccio intracellulare, mentre un congelamento lento promuove quella del ghiaccio extracellulare.
Il dermatologo quindi grazie all' azione dell'azoto liquidi andrà a bruciare i vostri inestetismi che andranno subito in necrosi formando una crosticina che in breve tempo cadrà. E bene non prendere il sole sulla parte esposta per almeno un mese.
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