Fare sesso fa bene, riduce il rischio di malattie cardiovascolari
Avere una vita sessuale attiva e regolare, due volte a settimana circa, fa bene, aiuta a proteggere il cuore del sesso maschile. Gli uomini che hanno rapporti sessuali regolari, infatti, hanno fino al 45% di probabilità in meno di sviluppare patologie cardiache rispetto a quelli che fanno l'amore una volta al mese. Non si può ancora dire che lo stesso valga per le donne. Ora i ricercatori americani, che hanno effettuato l'indagine, chiedono ai medici di vagliare l'attività sessuale dei pazienti al momento di valutare il rischio di malattie cardiache. Anche se a lungo il sesso è stato considerato un toccasana per la salute fisica e mentale, sono stati pochi gli studi scientifici condotti per dimostrare i benefici che frequenti rapporti possono avere su malattie importanti come quelle del cuore. I ricercatori del New England Research Institute, nel Massachusetts, hanno seguito l'attività sessuale di uomini tra i 40 e i 70 anni, che stavano prendendo parte a un progetto a lungo termine chiamato 'Massachusetts Male Ageing Study', che ha avuto inizio nel 1987. I campioni di sangue, le misure fisiologiche, variabili socio-demografiche, gli indici psicologici, e le informazioni sullo stato di salute, i farmaci, il fumo e lo stile di vita sono stati raccolti e presi inconsiderazione da intervistatori che si sono recati nelle case dei soggetti. Un questionario autosomministrato sull' attività sessuale è stata usato per caratterizzare la potenza erettile.
Ovviamente la variabile piu' legata all'insorgenza dell' impotenza sessuale è risultata essere quella dell' età. Un'altra variabile è stata quella di malattie cardiache, diabete, ipertensione, depressione, fumo, colesterolo alto. Tenute quindi conto le differenze tra paziente e paziente i ricercatori hanno trovato livelli di immunoglobulina A o IgA, molecole coinvolte nella risposta immunitaria dell'organismo umano, piu' alti tra chi praticava sesso tutte le settimana.
Un precedente studio del National Cancer Institute aveva sottolineato come anche la masturbazione riducesse lo sviluppo di cancro alla prostata.
Ovviamente la variabile piu' legata all'insorgenza dell' impotenza sessuale è risultata essere quella dell' età. Un'altra variabile è stata quella di malattie cardiache, diabete, ipertensione, depressione, fumo, colesterolo alto. Tenute quindi conto le differenze tra paziente e paziente i ricercatori hanno trovato livelli di immunoglobulina A o IgA, molecole coinvolte nella risposta immunitaria dell'organismo umano, piu' alti tra chi praticava sesso tutte le settimana.
Un precedente studio del National Cancer Institute aveva sottolineato come anche la masturbazione riducesse lo sviluppo di cancro alla prostata.
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